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Usa: boom di messaggini e mms

In un anno +33% e per i messaggi multimediali +187%

A giugno negli Usa sono stati scambiati 1.800 miliardi di sms e 56,3 miliardi di mms, secondo l’associazione di categoria di telefonia mobile. Su base annua, si legge nel rapporto, il volume di sms e’ aumentato del 33% e quello degli mms addirittura del 187%. Alla fine di giugno le utenze mobili americane erano 292,8 milioni, 16 milioni in piu’ rispetto all’anno precedente. Il numero di smartphone e e Pda connessi e’ invece passato in un anno da 40,7 a 61,2 milioni.

fonte: ansa.it

Come scrivere un sms utilizzando il sistema T9

La funzione T9 è un sistema di scrittura che permette la composizione guidata di frasi composte da caratteri e numeri. Si usa prevalentemente per Sms ma anche per note e nomi di rubrica, bisogna solo imparare a conoscerlo.

Il modo di attivarlo cambia da un cellulare all’altro, per quelli che usano il sistema Symbian, come i Nokia, basta entrare nel menù che permette di scrivere un nuovo messaggio e prima di iniziare a digitare premere il tasto #(cancelletto) sullo schermo compare una matita con a fianco scritto abc, se la matita presenta sottolineature il sistema T9 è attivo, altrimenti bisogna premere il tasto # fin quanto appaiono, la procedura vale anche nel caso inverso per disattivare il T9 facendo sparire le sottolineature.

Il testo si digita guardando prima i tasti, in cui ognuno ha riportato tre lettere, esempio nel tasto 4 troviamo , nel tasto 5 e così via. Uno dei primi sistemi adottato dai cellulari, senza il T9, consiste nel premere più volte uno stesso tasto fino alla comparsa della lettera da utilizzare, per scrivere la parola ciao è necessario pigiare i tasti 2-2-2-4-4-4-6-6-6. Con il T9 si scrive la stessa parola digitando solo 4 numeri 2-4-2-6.

Un dizionario integrato nel telefono, inserito in tante lingue, capisce a priori quello che l’utente vuole scrivere, dando un riscontro immediato. Ma non tutte le parole sono disponibili nel dizionario ecco perchè in certi casi bisogna smanettare per ottenere la parola desiderata. Negli anni è stato perfezionato e le parole inserite dagli utenti entrano a far parte per successivi utilizzi.

fonte: mondoinformatico.info

Dillo con un SMS: stili e tendenze del media più diffuso al mondo

L’sms è la principale forma di comunicazione per i giovani tra i 12 e i 17 anni. Basta questo per intuire il successo mondiale del “texting”, l’invio di messaggio testuali tra telefoni cellulari. Mentre un adulto invia in media 10 sms al giorno, un teenager arriva a 30. Una teenager supera i 100. Nel 1995 la media per tutti era 0,4 sms al mese.

L’sms più famoso? Quello dell’ex primo ministro finlandese, Matti Vanhanen, che ha troncato il suo fidanzamento inviando un sms alla povera fanciulla – ovviamente l’sms ha fatto il giro del mondo. Invece il primo sms della storia fu inviato alla vigilia di natale del 1992, tramite Vodafone, da Neil Papworth , un giovane ingegnere di 22 anni. Il testo era scontato: “buon natale”. L’anno scorso il mondo intero si è scambiato oltre 5 trilioni di sms.

fonte: affreschidigitali.blogosfere.it

Come Guadagnare Soldi con iAd La Pubblicità di Apple

Il mercato delle applicazioni e dei contenuti per dispositivi mobili è in grande fermento, se siete degli sviluppatori quindi, questo potrebbe essere il momento giusto per monetizzare il vostro lavoro e guadagnare soldi grazie alle vostre applicazioni per iPhone.
Da molto tempo chi cerca di monetizzare i propri servizi o contenuti sul web ha in Google AdSense un prezioso alleato, la pubblicità di Google è da tempo disponibile anche per dispositivi mobili, ma non convinceva granché Steve Jobs che, perfettamente in linea col suo inconfondibile stile ha dichiarato: “Gli sviluppatori devono trovare un modo di monetizzare. Un sacco di sviluppatori si rivolgono all’advertising e noi pensiamo che la pubblicità attuale faccia veramente schifo”.

Questa affermazione così forte anticipò di poco il lancio di iAd la piattaforma pubblicitaria di Apple, già ampiamente prevista dai soliti rumors. Le caratteristiche del servizio, presentato insieme alle altre novità relative all’iPhone 4, sono riassunte sul sito ufficiale della mela in cui è descritto come una nuova piattaforma di pubblicità mobile capace di unire l’emozione degli spot televisivi all’interattività degli annunci web.
Questa piattaforma offre, come anticipato, una nuova interessante opportunità di guadagno, in particolare per i programmatori di applicazioni iPhone e iPad, visto che nel prossimo futuro iAd sarà disponibile anche sul celebre tablet.

La storia di Jason Ting, a questo riguardo, ci sembra particolarmente significativa. Jason è il creatore dell’applicazione LED Light for FREE per iPhone 4, un’utility gratuita che ottimizza il flash led del nuovo cellulare di Apple. In un solo giorno, dopo avere inserito la pubblicità di iAd, ha guadagnato quasi mille e quattrocento dollari.

Occorre ovviamente sottolineare che questo risultato è spiegabile per via della novità della pubblicità Apple, apparsa per la prima volta in un’applicazione, così da suscitare una forte curiosità tra gli utenti che l’hanno subito cliccata per scoprire cosa fosse e come funzionasse.

Nonostante questo, il caso rappresenta un ottimo esempio della potenzialità delle pubblicità sui cellulari e, in generale, sulle applicazioni e, in particolare, nel mercato mobile.

fonte: onlinetutorial.it

Boom della pubblicità online in 5 anni

Crescita a doppia cifra per la pubblicità online nei prossimi 5 anni. Lo sostiene uno studio della società di analisi “eMarketer” secondo cui, dopo la timida ripresa del 2% nel 2009, il futuro è più roseo. Gli investimenti online in pubblicità potrebbero essere addirittura superiori al 12% nel 2014. Gli analisti hanno previsto questo trend positivo sulla base delle politiche editoriali e prendendo spunto dall’analisi complessiva del settore. I veri protagonisti di questa rimonta non saranno, però, il Nord America e l’Europa, ma i Paesi in via di sviluppo.

fonte: lastampa.it

Il futuro dell’advertising…è online!

Il 2009 è stato un anno deludente per la pubblicità sul web. Mentre il 2010 sta promettendo grandi cose.

E le previsioni per il futuro sono molto positive: sembra infatti che gli investimenti per la pubblicità online cresceranno quasi del 12% (nel 2009 la crescita è stata solo del 2%).

I paesi trainanti sono, ovviamente, quelli emergenti (Asia, Europa dell’est, America latina).

Ma la vera buona notizia, riguarda il fatto che l’andamento positivo non si limiterà al 2010, ma continuerà anche nei prossimi 5 anni.

Alla base di questo momento favorevole, destinato a durare negli anni a venire, sta il fatto che l’investimento online risulta essere più misurabile e soprattutto più efficace, visto che le persone trascorrono sempre più tempo su internet.

A conferma di ciò, anche una nuova ricerca, condotta da WebVisible (The WebVisible Report: State of Small Business Online Advertising Q2 2010) dalla quale emerge che anche le PMI sono (e saranno!) sempre più orientate all’investimento online.

Pertanto: il futuro dell’advertising, è certamente online!

fonte: injoin.it

Advertising: primo semestre a +4,7%

Il mercato dell’advertising tira un sospiro di sollievo e chiude la prima metà del 2010 con un segno più. Il comparto pubblicitario, infatti, con una spesa superiore ai 4,5 miliardi di euro fa segnare un +4,7% rispetto allo stesso periodo del 2009 anche grazie all’effetto Mondiali di calcio. L’advertising è in aumento per tutti i settori principali e in particolare per alimentari (+10,0%) e bevande/alcolici (+9,2%). In crescita, seppur contenuta, automobili (+1,1%) e telecomunicazioni (+2,3%). Televisione, radio e Internet hanno chiuso il semestre con un andamento migliore rispetto al mercato. Aumenta il numero di aziende inserzioniste rispetto al 2009 (+0,6%). Da segnalare su Internet 1.000 inserzionisti esclusivi (+42% rispetto al 2009).

fonte: AC Nielsen

Le Pmi credono nell’advertising online

Le piccole imprese continuano ad incrementare le spese in search advertising anno dopo anno. Il trend si mantiene positivo grazie anche all’aumento del rapporto tra click e acquisti effettuati. Le piccole imprese continuano ad incrementare le spese in search advertising, anno dopo anno. In particolare, le attività che operano nel campo dei gioielli, dei prestiti e delle assunzioni hanno visto nell’ultimo trimestre 2010 lievitare le spese in maniera significativa. E’ quanto emerge dalla ricerca “The WebVisible Report: State of Small Business Online Advertising Q2 2010″ condotta per mano di WebVisible. La spesa media sostenuta dalle piccole imprese nel secondo trimestre 2010 si è attestata sui 2.231 dollari, con un incremento dell’1,4% rispetto al Q1 2010 e del 159% rispetto al Q2 2009. Su base annuale, la spesa è stata superiore del 91% rispetto al primo trimestre 2010 e del 111% rispetto al quarto trimestre 2009. La crescita degli investimenti nell’advertising potrebbe continuare il suo trend positivo grazie anche all’aumento del rapporto tra click e acquisti effettuati: quasi la metà dei primi (il 43%) si trasformerebbe infatti in acquisti, con un aumento del 22% rispetto al Q1 2010 e del 39% rispetto al Q2 2009. Secondo il CEO di WebVisible Kirsten Mangers si tratta di una ottima notizia per gli inserzionisti: «negli ultimi anni l’aumento del tasso di conversione ha riguardato praticamente tutte le possibili azioni all’interno dei siti. [...] Più opzioni una compagnia offre, più azioni probabilmente effettueranno i visitatori, dando agli inserzionisti più opportunità di stabilire una connessione con i loro potenziali acquirenti». Per quanto riguarda gli investimenti raccolti, Yahoo ha guadagnato 4 punti percentuali di share, Google ne ha persi 2 mentre Bing e Ask ne hanno persi rispettivamente 0,6 e 1,4. Il Click-through-rate (CTR) di Yahoo è incrementato del 35% nel primo trimestre 2010, mentre Google e Bing hanno sperimentato un calo del 4,4 e 6,6% rispettivamente.

fonte: negozioperleimprese.it

Il cellulare? Non serve più per parlarsi, bastano gli sms

Le conversazioni sono state sostituite, con gli smartphone, dalle email, dagli sms e dalle videochat

Sempre meno gente usa il cellulare per la classica telefonata. Restando ai dati Nielsen, il numero medio di conversazioni telefoniche diminuisce di anno in anno. Quando si chiama si sta meno al telefono: nel 2005 una chimata media durava 3 minuti mentre oggi dura meno della metà.

Ci stiamo avvicinando alla morte della telefonata? «Forse sì», dice Clive Thompson, blogger di Wired. Questo cambiamento arriva soprattutto dai giovani. Con il successo degli smartphone, gli sms, le email e i social network accessibili dal telefono, stanno prendendo il posto della classica chiamata.

«Tutte queste altre forme di comunicazione sono più “gentili” e meno “intrusive”», racconta Thompson, «il così detto sistema di “istant messaging”, per esempio la chat, ci può fare capire se la persona con cui vorremmo parlare è impegnata in quel momento e non può rispondere, evitando così di disturbarla. Senza dimenticare che scrivere ci dà più tempo per pensare a quello che vogliamo dire». «Siamo una società sempre contattabile, è vero, ma non sempre accessibile», conclude il blogger.

Thompson è convinto che sempre meno persone chiameranno al telefono, ma questo non vuol dire che la conversazione telefonica scomparirà del tutto: probabilmente si evolverà in video chat e sarà utilizzata per quei discorsi importanti che tramite sms sarebbero troppo difficili da sostenere.

fonte: style.it

Advertising online, un 2010 con una crescita del 12%

Secondo alcuni analisti di eMarketer, la spesa per la pubblicità su internet aumenterà nel 2010 del 12%. Il trend positivo dovrebbe continuare fino al 2014.
I dati deludenti relativi al 2009 saranno un lontano ricordo. Il giro d’affari intorno al settore dell’advertising online è destinato ad aumentare.
A sostenerlo, gli analisti di eMarketer, i quali affermano come, nel corrente anno, la spesa per la pubblicità sul web aumenterà dell’11,9%, arrivando ad un valore pari a 61,8 miliardi di dollari.
Numeri completamente differenti rispetto a quanto realizzato nel 2009, quando la crescita fu solo del 2%.
Il trend positivo non si fermerà nel 2010, ma continuerà anche nei prossimi anni, almeno fino al 2014, dicono gli esperti.
A trainare questa ripresa soprattutto i Paesi in via di sviluppo come l’Asia Pacifico, l’Europa dell’Est e l’America Latina.
L’analista Jared Jenks ha spiegato, a tal riguardo: “Fra cinque anni gli investimenti ammonteranno a 96,8 miliardi di dollari, crescendo a un tasso annuo composto dell’11,9%, nonostante la lenta, irregolare e fragile ripresa economica. Questi tassi di crescita resteranno ineguagliati dagli altri media”.
A determinare questo momento favorevole, destinato a durare negli anni a venire, il fatto che, come spiega Jenks: “l’investimento online è più misurabile e soprattutto più efficace, considerato che le persone trascorrono sempre più tempo su internet”.

fonte: bitcity.it