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La pubblicità sul cellulare inizia a conquistare

Sale il numero di utenti Usa che si lascia tentare dalla pubblicità sul telefonino, senza sentirsi invaso. Lo dice l’ultimo rapporto Nielsen.

Investire o non investire nel mobile advertising? Questo è l’interrogativo ricorrente da qualche tempo, mentre analisti ed esperti da un lato prevedono una crescita del settore e dall’altro continuano a constatare una sostanziale immaturità di questo bacino di utenza. Ora forse è la volta buona: la gente guarda e legge attentamente i messaggi pubblicitari che arrivano sul cellulare e spesso richiama. Insomma per la maggior parte non li ignora né si sente più di tanto violata nella propria privacy.

Google AdSense, lo strumento che ha rivoluzionato il mondo della pubblicità online, è entrato anche nel mondo dei telefonini e Microsoft strizza l’occhio all’advertising mobile, con un’iniziativa che lancia dei mini banner formato cellulare. Insomma, dopo e nonostante tanto parlarne e tante critiche, la pubblicità via cellulare dimostra di resistere come modello alternativo e di avere sempre più probabilità di decollo. Fino ad ora operatori e provider si sono dimostrati esitanti nell’investire troppo su questa formula, alternando iniziative in questa direzione con momenti di ripensamento, anche per il timore che gli spot sul telefonino possano essere troppo invasivi e suscitare un effetto controproducente. L’ultimo rapporto di Nielsen Mobile, che traccia le abitudini e le percezioni degli utenti di telefonia mobile, è però molto chiaro a riguardo: la gente comincia a farci l’abitudine e se nel secondo trimestre del 2007 solo 42 milioni di utenti reagivano alle pubblicità mobili, nel primo trimestre del 2008 la cifra raggiunge i 58 milioni.

L’inversione di tendenza è clamorosa e si parla di un 23 per cento di tutti gli utenti mobili che nell’ultimo mese si è soffermato sulla pubblicità ricevuta via cellulare, di cui la metà ha addirittura risposto ai messaggi ricevuti. Del resto ormai una percentuale crescente di americani naviga via telefonino e il tasso di crescita di coloro che usano l’Internet in piedi grazie alla banda larga è aumentato nel primo trimestre del 2007 del 154 per cento rispetto allo stesso periodo del 2006 secondo un’indagine targata ComScore. Si tratta dunque in generale di un aumento di confidenza con il telefono mobile, di cui la gente inizia ad accettare anche il lato meno telefonico. E’ naturale che un mezzo divenuto ormai sempre più strumento di fruizione di vari contenuti si dimostri anche un efficace veicolo pubblicitario. Secondo altre stime recenti firmate ABI Research entro il 2011 gli investimenti pubblicitari nel settore mobile sfioreranno la cifra dei 19 miliardi di dollari.

fonte: visionpost.it

Giovani e network sociali

Secondo il Digital Entertainment Survey 2008, i giovani inglesi passano oltre il 30% del loro tempo frequentando siti Web per il social network come MySpace e Facebook con gravi effetti sui compiti.. e sulla televisione.

La ricerca sottolinea infatti come i ragazzi inglesi tra i 15 e i 19 anni abbiano praticamente abbandonato i programmi televisivi in favore del 2.0; questo fattore sta influenzando pesantemente anche la destinazione degli investimenti pubblicitari.

Ora la questione cruciale è scoprire se questi ragazzi che non guardano la Tv diventeranno degli adulti emancipati dal piccolo schermo, dalla risposta a questa domanda dipende il destino dell’advertising.

fonte: mrwebmaster.it

No ad SMS, fax ed email pubblicitarie senza consenso

Il Garante della Privacy in una sua decisione ha ribadito che, prima di inviare fax, mail o sms pubblicitari, l’azienda mittente deve avere sempre l’autorizzazione del destinatario. Anche nel caso di numeri estratti da elenchi categorici come le Pagine Gialle. L’obbligo del consenso sussiste anche nei casi in cui si richiede il consenso e, nello stesso messaggio, siano contenute informazioni pubblicitarie.

fonte: kataweb.it

NdR: la notizia ci fa particolarmente piacere poiché il nostro circuito pubblicitario via SMS www.smsAd.it è stato realizzato proprio nel rispetto di questo normativa, consentendo la regolare pubblicità via SMS (e via web) da parte dei nostri inserzionisti. E’ possibile contattare il nostro team via email a info@smshosting.it per tutte le eventuali informazione aggiuntive a riguardo.

No ad SMS, fax ed email pubblicitarie senza consenso

Il Garante della Privacy in una sua decisione ha ribadito che, prima di inviare fax, mail o sms pubblicitari, l’azienda mittente deve avere sempre l’autorizzazione del destinatario. Anche nel caso di numeri estratti da elenchi categorici come le Pagine Gialle. L’obbligo del consenso sussiste anche nei casi in cui si richiede il consenso e, nello stesso messaggio, siano contenute informazioni pubblicitarie.

fonte: kataweb.it

NdR: la notizia ci fa particolarmente piacere poiché il nostro circuito pubblicitario via SMS www.smsAd.it è stato realizzato proprio nel rispetto di questo normativa, consentendo la regolare pubblicità via SMS (e via web) da parte dei nostri inserzionisti. E’ possibile contattare il nostro team via email a info@smshosting.it per tutte le eventuali informazione aggiuntive a riguardo.

eCommerce: sempre più europei si affidano al web per confrontare e valutare prima di fare acquisti

In che modo il web riesce a influenzare le scelte d’acquisto degli utenti europei?

È ormai un dato di fatto che quando si vuole acquistare qualcosa il web offre una vetrina di comparazione molto interessante, che dà modo ai consumatori di confrontare e valutare marche, prezzi, caratteristiche tecniche dell’oggetto del desiderio.

Secondo quanto emerge da una ricerca condotta dalla European Interactive Advertising Association (EIAA) il 40% degli europei cambia idea sul prodotto da acquistare dopo aver effettuato una ricerca in internet, anche se con notevoli divergenze da Paese a Paese: se infatti il 49% dei britannici si fa influenzare dal web, la percentuale scende al 27% in Italia.

La ricerca evidenzia quindi la necessità per i venditori di sviluppare nuovi strumenti di marketing e strategie di vendita efficaci per richiamare la sempre più vasta schiera di web-consumatori.

Spiega infatti Alison Fennah, Executive Director di EIAA, che “…un numero crescente di acquirenti usufruisce della convenienza e dei vantaggi economici offerti dallo shopping online e utilizza Internet per le decisioni di acquisto end-to-end, dalla ricerca al pagamento. I venditori devono quindi comprendere come attrarre l’attenzione dei consumatori attraverso questo processo”.

Un popolo che si fida del web e delle informazioni che vi circolano soprattutto per quanto riguarda i prodotti elettronici: quando si tratta infatti di dover acquistare l’ultimo gadget hi-tech, il 59% dei consumatori inizia la navigazione con un‘idea di acquisto, la termina con un’altra.

Nella scelta di un prodotto, gli utenti tendono a fidarsi maggiormente dei motori di ricerca (76%) che delle segnalazioni personali (72%), anche se oltre la metà dei web-consumatori legge le recensioni lasciate dai clienti dei siti web.

Sul web, comunque, non si va solo per farsi un’idea del prodotto da acquistare, ma anche per acquistare direttamente beni e servizi: lo ha fatto nel 2007 l’80% degli europei, con un aumento del 3% rispetto al 2006 e del 100% rispetto al 2004.

In sei mesi, spiega EIAA, sono stati effettuati in Europa 1,3 miliardi di acquisti, per una spesa media di 747 euro a testa: prevale l’acquisto di cellulari (33%), di prodotti finanziari (22%), di mobili (18%), di accessori per auto (13%) e di pacchetti vacanze (11%).

Avanza anche l’acquisto su internet di libri (40%), biglietti per concerti/teatri/festival (38%), abbigliamento (33%).

Gli acquisti sul web sono anche contrassegnati da una differenza di genere: le donne acquistano più abbigliamento (40% contro il 27% degli uomini) e pacchetti vacanze (46% contro il 38% degli uomini), mentre gli uomini sono più orientati all’acquisto di dispositivi high-tech (39% contro il 27% delle donne) e CD (25% contro il 20% delle donne).

A favorire l’incremento dell’utilizzo di internet è senza dubbio la maggiore diffusione della banda larga: secondo le rilevazioni di EIAA, l’84% degli acquirenti online usa una connessione broadband e in media utilizza il web 5,7 giorni alla settimana, dedicando una media di 12,3 ore ad attività online (oltre la media europea di 11,9 ore) e oltre la metà (51%) accede a Internet ogni giorno.

fonte: key4biz.it

eCommerce: sempre più europei si affidano al web per confrontare e valutare prima di fare acquisti

In che modo il web riesce a influenzare le scelte d’acquisto degli utenti europei?

È ormai un dato di fatto che quando si vuole acquistare qualcosa il web offre una vetrina di comparazione molto interessante, che dà modo ai consumatori di confrontare e valutare marche, prezzi, caratteristiche tecniche dell’oggetto del desiderio.

Secondo quanto emerge da una ricerca condotta dalla European Interactive Advertising Association (EIAA) il 40% degli europei cambia idea sul prodotto da acquistare dopo aver effettuato una ricerca in internet, anche se con notevoli divergenze da Paese a Paese: se infatti il 49% dei britannici si fa influenzare dal web, la percentuale scende al 27% in Italia.

La ricerca evidenzia quindi la necessità per i venditori di sviluppare nuovi strumenti di marketing e strategie di vendita efficaci per richiamare la sempre più vasta schiera di web-consumatori.

Spiega infatti Alison Fennah, Executive Director di EIAA, che “…un numero crescente di acquirenti usufruisce della convenienza e dei vantaggi economici offerti dallo shopping online e utilizza Internet per le decisioni di acquisto end-to-end, dalla ricerca al pagamento. I venditori devono quindi comprendere come attrarre l’attenzione dei consumatori attraverso questo processo”.

Un popolo che si fida del web e delle informazioni che vi circolano soprattutto per quanto riguarda i prodotti elettronici: quando si tratta infatti di dover acquistare l’ultimo gadget hi-tech, il 59% dei consumatori inizia la navigazione con un‘idea di acquisto, la termina con un’altra.

Nella scelta di un prodotto, gli utenti tendono a fidarsi maggiormente dei motori di ricerca (76%) che delle segnalazioni personali (72%), anche se oltre la metà dei web-consumatori legge le recensioni lasciate dai clienti dei siti web.

Sul web, comunque, non si va solo per farsi un’idea del prodotto da acquistare, ma anche per acquistare direttamente beni e servizi: lo ha fatto nel 2007 l’80% degli europei, con un aumento del 3% rispetto al 2006 e del 100% rispetto al 2004.

In sei mesi, spiega EIAA, sono stati effettuati in Europa 1,3 miliardi di acquisti, per una spesa media di 747 euro a testa: prevale l’acquisto di cellulari (33%), di prodotti finanziari (22%), di mobili (18%), di accessori per auto (13%) e di pacchetti vacanze (11%).

Avanza anche l’acquisto su internet di libri (40%), biglietti per concerti/teatri/festival (38%), abbigliamento (33%).

Gli acquisti sul web sono anche contrassegnati da una differenza di genere: le donne acquistano più abbigliamento (40% contro il 27% degli uomini) e pacchetti vacanze (46% contro il 38% degli uomini), mentre gli uomini sono più orientati all’acquisto di dispositivi high-tech (39% contro il 27% delle donne) e CD (25% contro il 20% delle donne).

A favorire l’incremento dell’utilizzo di internet è senza dubbio la maggiore diffusione della banda larga: secondo le rilevazioni di EIAA, l’84% degli acquirenti online usa una connessione broadband e in media utilizza il web 5,7 giorni alla settimana, dedicando una media di 12,3 ore ad attività online (oltre la media europea di 11,9 ore) e oltre la metà (51%) accede a Internet ogni giorno.

fonte: key4biz.it

Prestito impresa:finanziabile il marketing su Internet

Sapevate che anche le vostre campagne di marketing su Internet possono essere finanziate? La legge 598/94 offre infatti contributi a fondo perduto alle piccole e medie imprese anche per tutto ciò che riguarda innovazione tecnologica e innovazione organizzativa e commerciale. Avrete l’opportunità di accedere ai contributi fino ad esaurimento dei fondi. Ma vediamo più da vicino chi può accedere al finanziamento e quali sono le modalità …

Spesso capita di poter perdere delle importanti opportunità di finanziamento semplicemente perché non se ne conosce l’esistenza. La legge 598/94 per esempio mette a disposizione delle aziende piccole e medie contributi a fondo perduto per innovazione tecnologica, tutela ambientale, innovazione organizzativa e commerciale e sicurezza sul lavoro.
Tra le spese finanziabili sono previste anche le consulenze di marketing su Internet e certamente questo potrebbe proprio essere un buon momento per investire in azioni di marketing on line (dalla ristrutturazione ed ottimizzazione del vostro sito internet alla promozione della vostra attività sul Web) visto che da un paio di anni a questa parte le imprese, anche e soprattutto le più piccole, stanno scoprendo che il Web porta clienti e che la pubblicità on line, se supportata da una strategia di web marketing mirata, funziona meglio della pubblicità tradizionale.
Se poi comunque volete investire in innovazione tecnologica, il finanziamento alla vostra impresa potrebbe anche riguardare la messa in piedi di canali telematici di vendita, consulenze organizzative, acquisti di macchinari, elaboratori elettronici e software.
Ma chi si potrà avvalere di questa forma di finanziamento all’impresa?
Possono presentare domanda le PMI con unità produttive nel territorio della Regione Lazio che, successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, iniziano investimenti in Innovazione Tecnologica, Tutela ambientale, Innovazione organizzativa, Innovazione commerciale e per la Sicurezza sui luoghi di lavoro. Le agevolazioni sono estese anche alle PMI attive nei settori Commercio, Alberghi e Ristoranti e Istruzione. Tenete presente però che gli investimenti devono concludersi entro un anno dalla data di presentazione della domanda.
E quali saranno le modalità di finanziamento?
Gli incentivi, che già a partire dal bando del novembre 2003 non richiedono alle PMI un finanziamento bancario o in forma di leasing, sono erogate nella forma di contributi a fondo perduto in conto capitale la cui misura varia dal 7,5% al 21% del costo totale in funzione della dimensione dell’impresa richiedente e dell’ubicazione dell’unità produttiva.

fonte: romaexplorer.it

Prestito impresa:finanziabile il marketing su Internet

Sapevate che anche le vostre campagne di marketing su Internet possono essere finanziate? La legge 598/94 offre infatti contributi a fondo perduto alle piccole e medie imprese anche per tutto ciò che riguarda innovazione tecnologica e innovazione organizzativa e commerciale. Avrete l’opportunità di accedere ai contributi fino ad esaurimento dei fondi. Ma vediamo più da vicino chi può accedere al finanziamento e quali sono le modalità …

Spesso capita di poter perdere delle importanti opportunità di finanziamento semplicemente perché non se ne conosce l’esistenza. La legge 598/94 per esempio mette a disposizione delle aziende piccole e medie contributi a fondo perduto per innovazione tecnologica, tutela ambientale, innovazione organizzativa e commerciale e sicurezza sul lavoro.
Tra le spese finanziabili sono previste anche le consulenze di marketing su Internet e certamente questo potrebbe proprio essere un buon momento per investire in azioni di marketing on line (dalla ristrutturazione ed ottimizzazione del vostro sito internet alla promozione della vostra attività sul Web) visto che da un paio di anni a questa parte le imprese, anche e soprattutto le più piccole, stanno scoprendo che il Web porta clienti e che la pubblicità on line, se supportata da una strategia di web marketing mirata, funziona meglio della pubblicità tradizionale.
Se poi comunque volete investire in innovazione tecnologica, il finanziamento alla vostra impresa potrebbe anche riguardare la messa in piedi di canali telematici di vendita, consulenze organizzative, acquisti di macchinari, elaboratori elettronici e software.
Ma chi si potrà avvalere di questa forma di finanziamento all’impresa?
Possono presentare domanda le PMI con unità produttive nel territorio della Regione Lazio che, successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, iniziano investimenti in Innovazione Tecnologica, Tutela ambientale, Innovazione organizzativa, Innovazione commerciale e per la Sicurezza sui luoghi di lavoro. Le agevolazioni sono estese anche alle PMI attive nei settori Commercio, Alberghi e Ristoranti e Istruzione. Tenete presente però che gli investimenti devono concludersi entro un anno dalla data di presentazione della domanda.
E quali saranno le modalità di finanziamento?
Gli incentivi, che già a partire dal bando del novembre 2003 non richiedono alle PMI un finanziamento bancario o in forma di leasing, sono erogate nella forma di contributi a fondo perduto in conto capitale la cui misura varia dal 7,5% al 21% del costo totale in funzione della dimensione dell’impresa richiedente e dell’ubicazione dell’unità produttiva.

fonte: romaexplorer.it

Pubblicità: calano i click su Google

Un rapporto di ComScore registra una diminuzione del 4% a gennaio rispetto a dicembre e a Wall Street cala del 4,6% il valore delle azioni del gigante dei motori di ricerca

———-

Piccola doccia fredda sugli entusiasmi della pubblicità online. Il numero di click sulle inserzioni di Google è infatti in calo e Wall Street si innervosisce facendo calare il valore (sotto i 470 dollari, -4,6%) delle azioni del gigante dei motori di ricerca.
Rispetto a novembre scorso – segnala Marina Rossi su visionpost citando un Rapporto di ComScore-, quando le azioni Google avevano superato i 747 dollari, si registra una diminuzione di circa il 40%: “un forte segnale di rallentamento per tutto il mercato online”.
Il Wall Street Journal online parla di vulnerabilità del mercato dell’ advertising online rispetto al rallentamento generale dell’ economia.
I dati di ComScore mostrano una diminuzione del 7% nel numero dei click su Google registrati a gennaio rispetto al mese precedente e dello 0,3% rispetto al gennaio dell’ anno scorso. Il calo ha replicato quello (sempre -7%) di dicembre rispetto a novembre 2007.
ComScore segnala una diminuzione dell’ 1% anche nei click per la pubblicità di Yahoo, mentre aumento del 4% quelli su Microsoft nello stesso periodo.

fonte: lsdi.it

Pubblicità: calano i click su Google

Un rapporto di ComScore registra una diminuzione del 4% a gennaio rispetto a dicembre e a Wall Street cala del 4,6% il valore delle azioni del gigante dei motori di ricerca

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Piccola doccia fredda sugli entusiasmi della pubblicità online. Il numero di click sulle inserzioni di Google è infatti in calo e Wall Street si innervosisce facendo calare il valore (sotto i 470 dollari, -4,6%) delle azioni del gigante dei motori di ricerca.
Rispetto a novembre scorso – segnala Marina Rossi su visionpost citando un Rapporto di ComScore-, quando le azioni Google avevano superato i 747 dollari, si registra una diminuzione di circa il 40%: “un forte segnale di rallentamento per tutto il mercato online”.
Il Wall Street Journal online parla di vulnerabilità del mercato dell’ advertising online rispetto al rallentamento generale dell’ economia.
I dati di ComScore mostrano una diminuzione del 7% nel numero dei click su Google registrati a gennaio rispetto al mese precedente e dello 0,3% rispetto al gennaio dell’ anno scorso. Il calo ha replicato quello (sempre -7%) di dicembre rispetto a novembre 2007.
ComScore segnala una diminuzione dell’ 1% anche nei click per la pubblicità di Yahoo, mentre aumento del 4% quelli su Microsoft nello stesso periodo.

fonte: lsdi.it