Fare marketing con gli SMS, perché sì
Nell’era del web-mobile, l’ SMS può apparire poco cool. Ma i dati dimostrano che affidarsi al messaggino “paga”.
Viral marketing , social media, location-based application, … macchè, è il caro vecchio SMS l’ultima frontiera del marketing. Strano, ma vero; eppure, basta soffermarsi su pochi elementi per giungere a questa conclusione.
L’audience
I numeri sono sbalorditivi. Nel mondo, ogni secondo, vengono inviati 200 mila messaggi, e il trend è in crescita: se nel 2007 furono inviati 1.800 milioni di SMS, nel 2010 si è già sfondata la barriera dei 6 miliardi. Ad affermarlo, una fonte autorevole come l’ITU (International Telecommunication Union, organismo che fa capo all’ONU). Fra presentesi, le compagnie telefoniche arrivano a guadagnarci anche 10 mila euro al secondo.
Per fare un paragone con le applicazioni di geolocalizzazione, l’ultima frontiera del marketing, sarebbero solo il 4% gli americani a farne uso, contro l’oltre 65% degli statunitensi che regolarmente si serve degli short messages, come riportano le pagine di un articolo di Mashable.
I vantaggi dell’SMS advertising
Gli SMS rappresentano un canale pubblicitario per niente sottovalutato, a guardare le cifre: solo Gran Bretagna, Italia, Germania, Francia e Spagna fanno un mercato di oltre 100 milioni di utenti. E secondo la Mobile Marketing Association gli investimenti sono destinati a crescere, considerando che solo il 4% dei budget pubblicitari viene speso in messaggi SMS.
Del resto, i vantaggi sono molteplici: costano poco, hanno un alto livello di engagement (solitamente tutti leggono i messaggi), rendono possibile un’interazione one-to-one, richiedono poco tempo per essere letti dall’utente. Riassumendo, godono di un’altissima visibilità.
I costi
I costi di una campagna di adversting sono generalmente molto bassi rispetto agli altri media, soprattutto perché si è ragionevolmente certi che la gran parte dei destinatari leggerà il messaggio. Indicativamente, i costi variano da 0,040 euro a 0,20 per sms, a seconda del numero di utenti, della disponibilità di una database, del livello di personalizzazione del mittente.
fonte: lastampa.it
Pubblicato il: 29 dicembre 2010 nella categoria Opportunità del mobile advertising.
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