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Chiamate ed sms da e per l’Europa

L’Eurotariffa e gli impegli degli operatori nazionali per il traffico sms.

Quando ci rechiamo all’estero possiamo effettuare chiamate ed inviare sms mantenendo la nostra sim card, anche se sul nostro telefonino appaiono logo e nome di operatori stranieri.
Ciò è possibile grazie al c.d. servizio di roaming internazionale, un sistema utilizzato dai gestori di telefonia mobile che, non avendo reti telefoniche proprie in terra straniera, si appoggiano a quelle di operatori esteri “ospitanti” tramite, appunto, degli accordi di roaming.

Per evitare tariffe eccessive e speculazioni delle società di telefonia a danno dei consumatori europei, l’UE è intervenuta già nel 2007 introducendo la famosa Eurotariffa, un piano tariffario obbligatorio per tutti gli operatori comunitari che prevede limiti di prezzo per le chiamate voce e gli sms.
Per la navigazione in internet, invece, è stato fissato un limite di prezzo soltanto per il traffico all’ingrosso tra gli operatori ed è di 80 centesimi per megabyte (cifra che dal primo luglio 2011 dovrà scendere a 50 centesimi).

L’Eurotariffa è il primo passo verso la realizzazione di un vero mercato unico dei servizi di comunicazione mobile e viene applicata in 30 paesi (i 27 Stati membri dell’UE + 3 Stati dell’EEA, cioè Islanda, Norvegia e Liechtenstein). L’obiettivo finale da raggiungere entro il 2015 è azzerare la differenza tra le chiamate effettuate nel paese di origine e quelle effettuate in roaming.

Questi i tetti massimi (I.V.A. esclusa) applicati dallo scorso luglio:
- 39 centesimi al minuto per le chiamate in uscita (che diventeranno 35 dal primo luglio 2011);
- 15 centesimi al minuto per le chiamate in entrata (che diventeranno 11 dal primo luglio 2011);
- 11 centesimi per ogni sms inviato;
- nessun costo per ogni sms ricevuto.

La normativa europea prevede anche che il consumatore debba essere avvertito dal proprio fornitore del paese di origine “senza ritardo e gratuitamente” che, quando entrerà in uno Stato membro diverso, gli verranno applicate tariffe di roaming. Il messaggio dovrà contenere queste informazioni essenziali: le tariffe massime che possono essere addebitate, il numero vocale gratuito da contattare per avere indicazioni più dettagliate e le informazioni necessarie per l’accesso gratuito ai servizi di emergenza componendo il 112, l’apposito numero europeo di emergenza.

Il limite degli 11 centesimi + I.V.A. (13,2 centesimi) per sms si applica già dal 2007, tanto che in Italia ha portato ad una situazione a dir poco paradossale: inviare un messaggino in Italia dall’estero era più conveniente che inviarlo dal territorio nazionale.

Dall’indagine conoscitiva congiunta condotta nel 2009 da due autorità garanti nostrane, Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ed Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato), era emerso, infatti, che in media un sms nazionale costava circa 15 centesimi: evidente la differenza tariffaria con i 13,2 centesimi imposti dalla normativa europea sul roaming.
Tali organismi, con la loro “tattica di persuasione” (c.d. moral suasion), hanno cercato di fare pressione sugli operatori telefonici italiani per far ridurre il costo degli sms tra due città italiane, quantomeno uniformandolo a quello tra due città europee.

Tra i servizi di telefonia mobile, infatti, quello degli sms (short message service) è decisamente il mercato più florido (fattura 4 miliardi di euro l’anno). Se, da un lato, è vero che una minoranza di utenti paga circa un centesimo a messaggino approfittando di piani tariffari vantaggiosi che premiano la “fedeltà” all’operatore (traffico “on net”), dall’altro lato, è vero anche che nel 2008 il 62% dei consumatori ne ha spesi in media ben 15 per ogni sms inviato.

Dal gennaio 2010, però, la situazione dovrebbe essere cambiata: le nuove tariffe sms offerte dai gestori telefonici non possono superare i 13,2 centesimi.
In realtà si tratta soltanto di un piccolo passo in avanti. Ci sono, infatti, margini per una ulteriore e sensibile riduzione del prezzo. Del resto, se 11 centesimi + I.V.A. è il prezzo massimo che si può pagare da un paese europeo ad un altro, per il traffico nazionale sarebbe logico applicare un costo almeno un pochino inferiore. Ciò a maggior ragione se consideriamo che in tutta Europa un sms costa in media 7,5 centesimi. I più fortunati sono i cittadini danesi che pagano 3 centesimi a messaggino!

fonte:tgcom

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