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Ict: pubblicita’, funziona ancora il “passaparola”, anche online

La forma di advertising più affidabile? Il buon vecchio consiglio personale. Ma nell’era delle nuove tecnologie pubblicato online. È quanto emerge dall’ultima di Nielsen condotta su oltre 25mila consumatori di 50 Paesi del mondo. Stando a quanto rilevato dalla società di ricerca nove consumatori Internet su dieci (il 90%) si fidano dei consigli di persone che conoscono, mentre sette su dieci (il 70%) si fidano delle opinioni dei consumatori pubblicate online. In Italia queste due forme di pubblicità sono in assoluto quelle di cui i consumatori si fidano maggiormente, con un gap minore in termini percentuali tra i consigli di persone che si conoscono (l’85%) e quelli pubblicati online (l’80%).

“L’esplosione dei Consumer Generated Media negli ultimi due anni implica che la fiducia posta dai consumatori nel passaparola è aumentata notevolmente, sia che i suggerimenti provengano da persone che conoscono o da consumatori online che non conoscono – spiega Jonathan Carson, presidente di Online, International, The Nielsen Company “.

Nello specifico i consumatori italiani sono al secondo posto (80% degli utenti Internet) tra coloro che si fidano delle opinioni pubblicate online preceduti solo dai vietnamiti (81%), e seguiti dai cinesi e dai francesi (77%). Di contro le opinioni online tendono ad essere poco credute in Argentina (46%) e in Finlandia (50%).

Quando si tratta di avere invece fiducia nelle sponsorizzazioni dei marchi, i paesi dell’America Latina sono al comando, con l’81% rilevato in Colombia e Venezuela e con il 79% dei brasiliani. Al polo opposto troviamo gli scandinavi: le sponsorizzazioni hanno un’importanza minima fra i consumatori online svedesi (33%) e finlandesi (38%). L’Italia con il 59% degli utenti internet che si fida di questa forma di pubblicità, si posiziona all’incirca a metà classifica.

I siti Web dei marchi hanno la massima importanza in Cina (82%), Pakistan (81%) e Vietnam (80%), mentre tendono ad essere poco creduti dai consumatori svedesi (40%) ed israeliani (45%). In questo caso, l’Italia con il 64% degli utenti internet che si fida dei siti web dei marchi, si posiziona al 28esimo posto nel ranking tra i 50 paesi dove è stata condotta la survey.

“Le differenze regionali forniscono agli uomini di marketing una chiara guida su dove concentrare la loro strategia pubblicitaria nei diversi paesi. Inoltre è stato dimostrato che, malgrado l’autorità del passaparola, quando si tratta del processo di decision-making dei consumatori, gli investitori pubblicitari hanno ancora l’ultima parola – precisa Carson -. Studi condotti da Nielsen in passato hanno dimostrato che la maggior parte delle persone che pubblica commenti online ha visitato il sito web o ha inviato un feedback via mail all’azienda prima della pubblicazione. Il sito web e il relativo feedback rappresentano una straordinaria opportunità per gli investitori pubblicitari per influenzare le opinioni dei consumatori prima che queste raggiungano le masse digitali”.

Ancora in alto mare è invece la risposta dei consumatori ad altre tipologia di pubblicità digitale. Secondo Nielsen i messaggi pubblicitari su telefoni cellulari (24%), banner online (33%), video online (37%) e nei risultati dei motori di ricerca (41%) sono le forme di pubblicità che sembrano generare un minor livello di fiducia.

fonte: asca.it

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